… dall’Eremo della Beata Vergine del Soccorso di Minucciano, in tempo di pandemia da coronavirus.

Cari fratelli e sorelle amati da Cristo,
vengo in mezzo a voi, nell’imminenza del triduo Pasquale di passione, morte, e risurrezione di Gesù Cristo, in questo momento in cui stiamo vivendo con sofferenza la mancanza delle celebrazioni dei sacramenti, per comunicarvi un pensiero … un pensiero di consolazione, preso da un testo di Gian Battista Saint-Jure, Gesuita vissuto nel XVII secolo.

Nella sua opera sulla fiducia nella Divina Provvidenza così scrive il gesuita:

Lo scritto del Gesuita da cui è tratto il brano citato da Padre Lorenzo

“La tua vita è tutta consacrata alla Pietà, mediante esercizi che sono come il nutrimento della tua anima, ma una malattia viene ad interrompere la catena di pie pratiche che ti eri imposto: non puoi più assistere alla Santa Messa, neppure la domenica; sei privato dell’alimento sacro della comunione e fra poco il tuo stato di debolezza ti impedirà persino la preghiera.

Anima pia, non lamentarti!

Sei chiamata all’onore di alimentare la tua anima partecipando con Gesù Cristo stesso a un nutrimento che, forse tu non conosci, ma il cui uso farà della tua malattia un mezzo potente di santificazione.

Il mio cibo – diceva Gesù ai suoi discepoli – è di fare la volontà di colui che mi ha mandato: è appunto questo stesso cibo che ti viene offerto, e – notalo bene – è per suo mezzo che ti è concesso di vivere per la vita eterna.

La stessa preghiera è inefficace se non è vivificata da questo salutare alimento, come il Divin Maestro ha spiegato in questo passo del Santo Vangelo: «Non chiunque mi dice “Signore … Signore” entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.» (Mt 7,21)

Ora, tu lo sai bene, è Dio che ti riduce allo stato in cui ti trovi: è dunque lui che ti dispensa dalle tue pratiche di pietà, o piuttosto che te le impedisce.

Perciò non inquietarti, ma sii certo che egli attende a te, mentre tu ti eserciti a compiere maggiormente la Sua Volontà, rinunziando alla tua.

Ed è perché tu faccia di questo esercizio il principale cibo, che ti è dato così frequentemente il mezzo di usarlo.”

Così il padre Saint-Jure.

Se ora prendiamo il passo del Vangelo di San Giovanni al capitolo 6, il discorso che Gesù fa del “Pane di Vita disceso dal Cielo”, al versetto 56 così il Signore si pronuncia:

«55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.» (Gv 6,55-56)

Mi sembra dunque che si possa stabilire una analogia fra il cibo eucaristico – il Corpo e Sangue di Gesù – e il cibo nella volontà di Dio, di cui il Signore si è nutrito facendo in ogni istante la volontà del Padre Suo.

In questa prospettiva, mancandoci il cibo sacramentale dell’Eucarestia, possiamo però nutrirci del cibo della volontà di Dio: viviamo così l’istante eucaristico abbandonandoci con piena confidenza al volere di Dio.

Istante per istante noi siamo nutriti dalla realtà del Sacramento attraverso questo Santo Abbandono, alla Volontà di Dio che in questo tempo ci sta privando della Grazia Sacramentale, per darcela, la stessa Grazia, attraverso la sua Santa Volontà.

Ecco, con questo pensiero che vi offro, affrontiamo questi giorni di passione, morte e Risurrezione del Signore con l’abbandono di fede, di semplicità, senza preoccupazioni, senza inquietudini, partecipando così, attraverso questo “Santo Abbandono” alla Grazia del Cristo Risorto.

Un augurio dunque per tutti voi, di una pasqua di Risurrezione, vissuta quest’anno in questa forma: uniti nella preghiera, per accogliere, nella Santa Notte, nella veglia della Santa Notte, la felicità incredibile che il Cristo Risorto comunica ai nostri cuori!

Santa Pasqua!

8 Aprile 2020
Padre Lorenzo, Eremita

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