Carissimi,
Anche se con un po’ di ritardo, ho finito di trascrivere la bellissima omelia di Don Michel proclamata la mattina di Pasqua.
Noterete che nel mio stile di trascrizione uso spesso virgolette e grassetti: talvolta servono a cercare di rendere il “colore” del parlato, per chi non ha tempo di ascoltare il video; in altri casi, può far comodo sottolineare un concetto particolarmente importante per la vita spirituale; oggi in particolare, trattandosi della massima solennità per noi Cristiani, ho aggiunto anche alcuni riferimenti biblici dei passi citati da Don Michel, che permettono di consultare la parola corrispondente sul sito laparola.net per una più profonda comprensione del testo.
Trovate quindi il riferimento alle letture del giorno, la trascrizione dell’Omelia di Don Michel con il suo augurio, ed il testo per la comunione spirituale del Cardinale Merry del Val.
Santa, Santa, Santa Pasqua a tutti gli abitanti della comunità.
12 Aprile 2020
Ave Maria!
Marco.
Le letture del giorno
At 10, 34. 37-43; Sal. 117; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9.
In questa solennità di Pasqua vorrei riprendere alcune affermazioni che abbiamo ascoltato dalle letture che ci propone la Liturgia di questa Messa, soffermarci su queste affermazioni con lo scopo di trarne un nutrimento spirituale di cui abbiamo bisogno per la nostra crescita interiore.
La prima la prendo dal discorso di Pietro, che abbiamo ascoltato dagli Atti degli Apostoli: Pietro riassume, in poche parole, tutta la vita di Gesù, dal battesimo fino alla morte e risurrezione; e per definire Gesù, per parlare di Gesù adopera questa espressione, che dice bene ciò che Gesù in stato in mezzo all’umanità: Gesù di Nazareth «passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Passò beneficando e risanando: allude, ovviamente Pietro, a tutti i miracoli compiuti da Gesù, ma non solo i miracoli, a tutte quelle buone parole che ha avuto per le persone in difficoltà, per chi piangeva, per chi si sentiva emarginato, per chi era disprezzato … Gesù ha sempre avuto una parola buona, perché Gesù è stata quella persona buona che ha saputo accogliere tutti, senza respingere mai nessuno.
Passò beneficando e risanando: prima di lasciarci ci ha dato il grande comandamento che deve essere il segno distintivo di noi Cristiani “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13,34), e questo amore di Gesù verso l’umanità, Pietro lo riassume con questa espressione che “passò beneficando e risanando” .
Non possiamo ascoltare questa testimonianza di Pietro senza sentirci interpellati e interrogati; è un’espressione che dovrebbe aiutarci a fare un serio esame di coscienza: “ma io, che sono discepolo di Cristo, come sto passando la mia vita? Qual è il mio stile di vita ? Qual è la qualità dei miei rapporti con l’altro?”
Gesù passò beneficando, risanando, consolando, confortando … e io che faccio?
Perché come Pietro e i suoi compagni sono stati chiamati e costituiti testimoni del Signore, così anche tutti noi, in virtù del nostro Battesimo, e soprattutto della nostra Cresima, siamo stati costituiti testimoni:” sarete miei testimoni” (At 1,8)… e la testimonianza vera si dà attraverso uno stile di vita simile a quello di Gesù.
Quello che il Signore richiede da ognuno di noi è che dovunque passiamo anche noi possiamo passare beneficando, risanando, confortando, incoraggiando … e così facendo siamo sicuri che piano piano lo raggiungeremo dove è, alla destra di Dio, e così arrivo alla seconda affermazione, che troviamo nella seconda lettura dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Colossesi: «se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.»
Ovviamente Paolo non ci sta invitando a fuggire dal mondo, o a vivere da … illusi sognatori disimpegnati in questa vita: il Cristiano vero deve essere impegnato in questa vita, ecco perché insistevo sulla prima espressione beneficare, risanare, consolare, confortare; ma tutto ciò che facciamo quaggiù deve essere fatto con il cuore rivolto alle cose di lassù, perché lassù è casa nostra, quaggiù siamo soltanto dei pellegrini: la nostra dimora, quella vera, quella definitiva è presso Dio, dove ci attende Cristo, seduto alla destra di Dio.
Allora il Cristiano è uno che trascorre la sua vita sicuramente impegnandosi nella quotidianità, in particolare per cercare di alleviare i dolori e le sofferenze delle persone che gli stanno accanto, ma sempre con il cuore rivolto alla patria definitiva, perché il Cristiano è quella persona che è sempre in attesa: non a caso l’anno liturgico nostro comincia con l’Avvento, che il momento dell’attesa per eccellenza; un cristiano che non attenderebbe più nulla avrebbe sicuramente tradito la sua vocazione e smarrito il suo senso di essere; quindi vivere guardando le cose di lassù, le uniche che non passeranno mai, quelle di quaggiù passano!
La situazione che stiamo vivendo, che è una tragedia … però anche dalla tragedia dovremmo imparare qualcosa, che le cose di quaggiù sono inconsistenti: oggi ci sono, domani non ci sono più; quindi è un momento che dovrebbe davvero essere colto da ognuno di noi come un momento di riflettere sulle cose che contano davvero, anzi sulla cosa che conta davvero, che è quella di avere un posto accanto a Gesù Risorto.
“Cristo è davvero risorto, ne siamo certi” – abbiamo detto nella sequenza – ma se ne siamo certi allora aneliamo le cose di lassù: allora facciamo nostra questa esortazione di Pietro, se siete risorti con Cristo, se credete che Cristo è davvero risorto «cercate le cose di lassù», volgete il vostro sguardo alle cose di lassù, e non a quelle della terra che – come il fumo – svaniscono in un attimo.
Infine una terza affermazione la prendo dal salmo, il salmo 117 che risuonerà più volte nelle nostre assemblee durante questo tempo della Pasqua: nella terza strofa che abbiamo pregato viene detto «la pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d’angolo, questo è stato fatto dal Signore, una meraviglia ai nostri occhi.»
All’inizio della Settimana Santa a Gesù aveva citato questo testo rivolgendosi ai capi religiosi, farisei e scribi che erano in disputa con lui e mettevano in dubbio il suo essere Messia, il suo essere Cristo … e Gesù aveva citato questo testo: «Non avete letto che la pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo?» (Mc 12,10); e loro, invece di convertirsi, di desistere dal piano diabolico, hanno cominciato a digrignare i denti e hanno deciso di andare in fondo, di toglierlo di mezzo.
Il Venerdì Santo, quando l’hanno visto spirare, quando hanno sentito «Elì, Elì, lemà sabactàni?» (Mt 27,46), e loro pensavano che chiamasse a soccorso Elia, quando ha reso l’ultimo respiro avranno detto “abbiamo vinto, ce l’abbiamo fatta!”, e tornando a casa, invece di battersi il petto come facevano tante persone in quel giorno, avranno brindato: “ce l’abbiamo fatta, abbiamo ammazzato quell’impostore li … è finita!”
E no, non è finita, è iniziato tutto! La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo, e chi poggia la propria vita su questa pietra scartata dai costruttori, questa pietra che è Gesù, sicuramente trova un appoggio solido: ecco perché dicevo che è stato un inizio, l’inizio della Chiesa, l’inizio nostro.
Noi siamo cristiani, noi siamo nell’esultanza celebrando questa solennità, perché quella pietra che i costruttori umani, scribi Farisei e altre autorità politico-religiose dell’epoca avevano scartato perché non contava nulla, invece quella pietra è diventata pietra d’angolo.
Cerchiamo, nella nostra vita, di appoggiarci sempre su di essa, soprattutto quando ci sentiamo traballare, soprattutto quando tutto il resto ci sembra sfuggire di mano, soprattutto quando non sappiamo più dove andare, come fare: troviamo sempre in Cristo “pietra angolare” questa ancora di salvezza, punto sicuro, infallibile, che ci porterà sicuramente a condividere con il Signore quella vita nuova che Gesù risorgendo ha promesso a tutti coloro i quali avrebbero creduto nel suo nome.
Questo è l’augurio che faccio ad ognuno di noi in questa solennità vissuta in circostanze particolari: che quella pietra scartata dai costruttori di cui noi diciamo oggi “Cristo è davvero risorto”, possa diventare pietra angolare della nostra vita, perché con Lui siamo al sicuro!
Preghiera per la Comunione Spirituale
Ai Tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro
e Ti offro il pentimento del mio cuore contrito
che si abissa nel suo nulla e nella Tua Santa Presenza.
Ti adoro nel sacramento del Tuo amore.
Desidero riceverti nella povera dimora che Ti offre il mio cuore.
In attesa della felicità della comunione sacramentale
voglio possederti in spirito.
Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te.
Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere
per la vita e per la morte.
Credo in Te, spero in Te, Ti amo.
Così sia.