In questa domenica abbiamo potuto celebrare l’Eucaristia con il popolo di Dio, seguendo le indicazioni che ci sono state date: distanziamento, mascherine, posti assegnati in Chiesa ecc. Ringraziamo il Signore per tutto questo.

Vogliamo continuare a pregare e a meditare la Parola della domenica portandola con noi, nella nostra preghiera, tutta la settimana. Qui sotto vi indico un piccolo metodo che potete seguire:

  1. Prega la sequenza allo Spirito Santo (la trovi qui).
  2. Leggi il brano del Vangelo, sottolinea quello che ti colpisce, scrivi piccole riflessioni ecc. (scarica qui una versione stampabile).
  3. Cercando di rimanere su questo brano leggi le riflessioni che ti aiutano ad approfondire. Qui sotto trovi i punti dell’omelia di domenica.

Al termine della settimana sarebbe bello condividere qualcosa del cammino fatto, come i discepoli di Emmaus. Cliccando sull’articolo ed andando in fondo alla pagina c’è lo spazio apposito: puoi scrivere una riflessione, un pensiero, una sottolineatura ecc.

Buon cammino, don Alessandro.

Letture: At 1, 1-11; Sal 46; Ef 1, 17-23; Mt 28, 16-20.

In questo tempo abbiamo vissuto la minaccia del coronavirus, di fronte a questo male abbiamo saputo reagire: quanta solidarietà è nata, tante persone hanno messo a rischi la propria vita per aiutare gli altri, hanno condiviso il dolore dei fratelli malati ecc. Un servizio televisivo che ho visto nei giorni scorsi diceva che la gente ha pregato di più. Noi abbiamo sviluppato anche un canale comunicativo tramite il sito web e le dirette. Tutti abbiamo imparato che il male si sconfigge con il bene: ma questo ce l’aveva insegnato prima Gesù! Facciamone tesoro!

E’ essenziale per la vita del cristiano leggere la Parola, meditarla e condividerla ed il sito che abbiamo costruito andrà avanti perché può essere uno strumento che aiuta. Vogliamo essere come i discepoli di Emmaus che dopo aver incontrato il Signore che gli ha spiegato le scritture ed averlo riconosciuto nello spezzare il pane tornano entusiasti a Gerusalemme per andare a narrare agli altri la loro esperienza. Così deve accadere tra noi perché la nostra sia una vera comunità.

La prima riflessione di questa domenica è sulla solennità di oggi: Gesù dopo 40 giorni dalla sua risurrezione ascende al cielo.

Dobbiamo parlare della fede, di Dio, perché questo oggi è possibile: il cielo (“luogo di Dio”) e la terra (“luogo dell’uomo”) sono in comunione! Ecco il significato di questa solennità.

Gesù ascende e porta con sé la nostra umanità. Il progetto che Dio ha pensato fin dall’eternità, da sempre, e che si è sciupato con il peccato è oggi ristabilito: è ristabilita la comunione con Dio.

L’ascensione la contempliamo nel secondo mistero glorioso del Rosario. Contempliamo proprio questo evento: cielo e terra sono uniti. Vuol dire che tutte le nostre azioni di bene hanno una portata eterna, sono presentate al Padre, sono gradite al Padre. Non solo: il Padre desidera agire nel mondo attraverso le nostre azioni di bene: Dio non ha mani, ha le tue mani; Dio non ha piedi, ha i tuoi piedi; Dio non ha bocca, ha la tua bocca! L’azione dell’uomo diventa azione di Dio! Questa è l’Ascensione.

Cielo e terra sono uniti, vita di Dio e vita dell’uomo sono in comunione. Questo ci viene offerto. Questo indica non soltanto la grandiosa dignità dell’uomo, ma anche l’unica possibilità per essere veramente uomini.

Come l’abbiamo trattato Dio? Quali sono le cause delle ricorrenti crisi dell’uomo? Escludendo Dio l’uomo rinuncia alla propria vocazione! Dio non è un accessorio, è essenziale per l’uomo. Non è solo per alcuni, come dire un “hobby”: uno ce l’ha per una cosa un altro per un’altra. E’ per tutti, non c’è altra strada. Se no perdiamo noi stessi e roviniamo anche il mondo.

Pensate al problema dell’ecologia. Cielo e terra sono uniti, vita di Dio e Vita dell’uomo sono chiamate ad essere un tutt’uno. Ma se ciò non avviene possono accadere due situazioni opposte.

  • Divinizzi il creato, cioè esiste solo la “terra” e conseguentemente l’uomo non la deve toccare soccombendo così alle forse naturali stesse. E’ molto in voga oggi chiamare in causa la “madre terra”, ma che madre è? Non è mica una persona, questa è idolatria!
  • Divinizzi l’uomo facendolo un dio senza Dio, che pensa solo a sé e rovina così il creato non rispettandolo, inquinandolo, distruggendolo.

Come è importante l’Ascensione, capirla bene nel profondo: cielo e terra non possono essere più separate, dipendono una dall’altra.

Secondo punto Gesù aveva detto di andare in Galilea e gli undici ci vanno, danno fiducia a quella Parola, l’ascoltano. Lasciano che quella Parola cambi i propri “piani della vita”. Si fidano.

Appena lo videro, si inginocchiarono: quindi lo riconoscono come Dio. Ma il Vangelo subito dopo prosegue dicendo: “essi però dubitarono”. Questo è il cammino nostro, la fede deve crescere ogni giorno altrimenti non va: dobbiamo prostrarci sempre di più al Signore e dubitare sempre meno.

Sorprende che il Signore invia a fare discepoli tutti i popoli ad insegnare, a battezzare, proprio coloro che prima avevano sì in qualche modo creduto in lui, andando in Galilea, ma avevano poi dubitato. Il Signore cioè ci invia così come siamo, non invia dei perfetti, ma li renderà tali se sapranno inserirsi in questo cammino, se sapranno osare… andare, annunciare.

In questa crisi che stiamo vivendo e che il coronavirus ha fatto emergere. Il Signore ci invia per ricostruire l’uomo partendo da noi stessi, lo potremo fare solo se teniamo insieme “cielo e terra”, solo se accogliamo la mano che Dio ci tende, solo se entriamo in comunione con Lui ascoltando e vivendo la sua Parola.

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