Domani, 29 novembre, inizia l’Avvento; tempo di attesa e di novità.
Quest’anno entrerà in vigore la nuova edizione del Messale per celebrare l’Eucaristia.
Contiene alcune piccole novità, ovviamente, altrimenti non occorreva rinnovarlo.
Fra queste spiccherà certamente il ritorno al greco nella litania iniziale che oggi si dice: “Signore pietà”, domani diremo “Kirie eleison” come si continuava a cantare in alcune circostanze.
Spiccherà anche la nuova conclusione del Padre nostro che i giornali ci hanno tanto sbandierato.
Per quanto riguarda la preghiera del Signore entrerà in vigore la nuova formulazione che dice: “e non ci abbandonare alla tentazione” invece che della consueta dal 1969: “non c’indurre in tentazione”.
Come potete capire si tratta di un’esplicitazione di quanto già pregavamo.
L’importante è che il passo si faccia tutti insieme, perché è diverso il caso della preghiera privata da quella comunitaria, quella liturgica cui ci chiama il Signore “perché siano una cosa sola” e la liturgia non è fatta a gusto del prete di turno che la possa cambiare se non gli piace. Ma, anzi, i messali furono scritti proprio per avere una norma, una guida perché tutta la cristianità si riconoscesse proprio dal come prega insieme. E ancora oggi a questo servono.
Il papa cominciò il rinnovamento del messale inserendo nelle preghiere eucaristiche “san Giuseppe suo sposo” e oggi si completa con i testi riveduti della nuova tradizione ufficiale della bibbia in italiano e le altre novità che lo Spirito Santo ha suggerito alla Chiesa di Dio che è in Italia.
Dobbiamo stare attenti e cominciare a farci entrare negli orecchi la nuova formulazione per essere veramente figli di quel padre che non è Mio né Tuo: ma Nostro.
Purtroppo la cultura di oggi che esalta la soggettività, il relativismo anche nel campo della fede ci potrebbe ingannare. Il nemico, il diavolo ci potrebbe indurre in tentazione di continuare a dire “come si è sempre detto”.
Ebbene no, cari amici, noi siamo la Chiesa di Cristo e non quella fatta a Mia immagine e somiglianza.
Dunque quando si cambia, si cambia tutti insieme: “E non ci abbandonare alla tentazione”!
Per chi vuole approfondire ecco qui a seguire alcune pagine tratte da “Un Messale per le nostre Assemblee. La terza edizione italiana del Messale Romano: tra Liturgia e Catechesi” della Conferenza Episcopale Italiana, Ufficio Liturgico Nazionale, Ufficio Catechistico Nazionale. Sono riportati i cambiamenti rispetto al vecchio Messale e la spiegazione di essi.
A tutti quanti un buon inizio di Avvento!
Don Alessandro.