Santa Messa Ogni Seconda Domenica del mese ore 17:00
Santo patrono : SS. Anastasio monaco e Vincenzo diacono mm.
abitanti 288 (2023)
Indirizzo : Via Marziale, 1- S. Anastasio – 55035 Piazza al Serchio
Comune : Piazza al Serchio
Parroco : Don Marcello Franceschi
Sito web: https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Anastasio_e_Vincenzo
___________________________________________________________________________________
Storia della Chiesa di S.Anastasio
Il paese di S.Anastasio prende il nome dalla sua chiesa parrocchiale consacrata ai santi Vincenzo e Anastasio. La chiesa è stata edificata nel 1791, come risulta leggibile dall’iscrizione scolpita sull’architrave della porta centrale.
Il fabbricato fu edificato utilizzando in parte del materiale lapideo proveniente dalla preesistente chiesa parrocchiale, caduta in rovina a seguito dei dissesti del terreno (probabilmente una frana) nell’area in cui sorgeva (l’attuale cimitero).
Si legge in una nota conservata nell’archivio di Luni-Sarzana che il vescovo nella visita pastorale, dell’11 aprile 1778 ordinava di spostare “il venerabile” nell’oratorio di San Rocco, “ recentemente restaurato” , situato all’inizio del paese ed “ivi esercitare tutte le sacre funzioni”.
Sant’Anastasio è stata eretta parrocchia il 5 settembre 1794 con il decreto emerso dal vescovo di Luni-Sarzana.
La chiesa presenta un’unica navata a piante longitudinale, coperta da volte a crociera, presenta stucchi sulla volta e sulle pareti e tinteggiature marmorizzate.
All’interno si conserva, collocato nell’abside, un trittico, in precedenza attribuito alla scuola di Filippino Lippi mentre, ultimamente, la sovrintendenza di Pisa l’ha attribuito a Bernardino del Castelletto.
—————————————————————————————————
TRITTICO MADONNA CON BAMBINO
Al centro del trittico Madonna con bambino sulle ginocchia, a destra Sant’Antonio Abate e San Giovanni Evangelista , a sinistra San Vincenzo Diacono e San Anastasio.
Attributi: (Sant’Anastasio) veste nobile; spada; (San Vincenzo) veste da diacono; palma; (Sant’Antonio Abate) bastone; campanella; abito da monaco; (San Giovanni) tunica; libro;
Nella predella, cominciando a sinistra San Marco, San Pietro, Sant’Andrea, San Jacopo, San Giovanni e San Sebastiano, San Tommaso, San Bartolomeo, San Filippo, San Rocco, altri 4 santi non identificati e in fondo San Luca.
Attributi: ; (San Marco) leone; (San Sebastiano) frecce; colonna; (San Rocco) bubbone sulla coscia; (San Luca) bue;
Nei necaglioni ovali della cornice esterna sono raffigurati dal basso in alto e cominciando da destra: San Genesio, San Leonardo, San Brigida , San Cristoforo e San Michele e Santa Lucia.
Attributi: (San Genesio) viella; (San Leonardo) veste bianca; ceppi; (Santa Brigida) inginocchiatoio; crocifisso; abito monacale; (San Cristoforo) bambino; guado; (San Michele) bilancia delle anime; armature; demone; (Santa Lucia) occhi sul vassoio;
In alto le tre cuspidi, dove viene rappresentato Annunciazione con le due laterali San Gabriele Arcangelo e Madonna Annunciata, al centro un Cristo in pietà.
Attributi: (San Gabriele Arcangelo) giglio; (Madonna Annunciata) libricino;
Parte superiore al centro Dio Padre. Laterali dx San Matteo sx San Giovanni.
Il trittico è stato restaurato perché grosse e spesse ridi-pitture e cadute di colore in alcune parti ne avevano chiamato l’urgenza.
Fino ad oggi è rimasta nell’anonimato questa pregevole tavola ma ora vede una precisa attribuzione da parte degli esperti della locale sovrintendenza, ad un pittore Milanese, attivo nella zona e morto a Massa, Bernardino de Giovanni da Castelletto.
___________________________________________________________________________________________________
ORGANO A CANNE
Sempre all’interno della chiesa, sopra la porta dell’ingresso centrale si trova un bell’organo a canne datato 1756 e attribuito ai fratelli Antonio e Filippo Tronci di Pistoia, la data di costruzione è nota perché è riportata sul frontone della cassa. Dall’esame dei documenti dell’archivio pastorale, risulta che lo strumento, can-
toria compresa, proviene dall’Eremo di Calomini, trasportato nell’attuale collocazione nell’anno 1803.
Durante il montaggio dello strumento furono eseguite delle aggiunte che impedivano le normali operazioni di accordatura e manutenzione. I recenti lavori di restauro, terminati del novembre del 2003 hanno permesso di riportare lo strumento al suo stato d’origine ed è inserito in un elegante lignea arricchita da fregi e dorature, addossata alla parete aperta anteriormente in tre campi.
Il mobile è sormontato da un fregio recante uno stemma con l’iscrizione “PROVOCANS AD VOLANDÜ”
“Provocans ad volandum” è una frase latina che può essere tradotta in italiano come “Invitando a volare” o “Incoraggiando a volare”
Altare di San Giuseppe
Altare, anno di costruzione 1808
Ultimo Restauro: anno 2021
Dipinto ad olio su tela del XVIII secolo (Madonna Assunta con Santi)
Autore: Ignoto Pittore Locale
Ultimo Restauro: anno 2021
Descrizione:
In alto la Madonna Assunta sopra un monte e contornata di Angeli.
Santi, coominciando da Sinistra: dal basso troviamo Santa Orsola, San Biagio, San Giuseppe
Destra; dal basso troviamo San Rocco, Santa Caterina da Siena e San Luigi
——————————————————————————————————————
Altare della Madonna
Altare: Anno di Costruzione XVIII
Autore: Maestranza Apuana
al Centro in alto: Nicchia del XIX Secolo
Descrizione: Madonna in Ligneo fatta dagli scultori di Ortisei ( Val Gardena ) che rappresenta la Madonna del Santo Rosario
——————————————————————
Descrizione Chiesa e Campanile
- Pianta
- La pianta è rettangolare con terminazione a scarsella di larghezza leggermente inferiore rispetto all’aula. Lungo la parete nord è addossato un corpo di fabbrica contenente la sacrestia e un magazzino che mette in collegamento la chiesa con il campanile.
- Impianto strutturale
- La struttura è a muratura portante continua in pietra; all’interno archi trasversali su lesene scandiscono l’andamento della navata. Gli elementi della muratura sono per la maggior parte squadrati con dimensione pressoché costante, spesso compaiono a riempire gli interstizi zeppe in laterizio. La copertura è la classica capanna lignea con orditura tradizionale.
- Coperture
- Il tetto è ligneo con forma a capanna e manto di copertura in laterizio.
- Prospetti
- La facciata è a capanna in muratura in pietra faccia vista. In basso al centro si apre la porta di ingresso, incorniciata con elementi in pietra serena con timpano spezzato da uno stemma araldico. A lato del portone, appoggiata alla parete, vi è una croce realizzata con barre d’acciaio intrecciate. In alto, in asse con la porta, una finestra tamponata incorniciata da elementi lapidei con piccole decorazioni floreali ai lati e una conchiglia in sommità. Le pareti laterali sono in pietrame facciavista.
- Elementi decorativi
- Le volte sono tinteggiate a sfondo beige con parti bianche a sottolineare gli spigoli delle lunette. Gli archi, le lesene che scandiscono gli spazi della navata, le colonne del presbiterio e il fregio della trabeazione sono dipinti ad effetto marmo nei toni del marrone. I capitelli delle lesene sono in stile corinzio semplificato e tinteggiati di bianco.
- Pavimenti interni
- La pavimentazione interna nell’aula si presenta a lastre rettangolari di pietra arenaria, mentre nel presbiterio a mattonelle quadrate in cotto.
- Campanile
- Il campanile presenta un basamento leggermente rastremato verso l’alto, una cella campanaria e, in sommità, dei cornicioni lapidei. Le aperture sono realizzate a monofora e disposte una su ogni lato.